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venerdì 9 dicembre 2011

Gipo


Nel 1974, per me che ascoltavo Deep Purple e Black Sabbath, Gipo Farassino non era proprio il massimo, ma mi capitò di vederlo dal vivo ad una festa di paese (precisamente a Brozolo) e ne rimasi affascinato. Grande intrattenitore e "chansonnier" di classe, accompagnato da un gruppo di ottimi musicisti, offri uno spettacolo molto divertente ma allo stesso tempo poetico e toccante, le sue canzoni parlano di personaggi della "periferia" alle prese coi tempi che cambiano, con amori disperati, con piccoli soprusi o inganni, con insignificanti storie di vita ordinaria .... ma grandi nella loro "umanità".
"Serenata Ciucatuna" è un pezzo che mi è entrato nell' anima.... per molti anni, alla fine delle numerose cene con gli amici, quando tutti erano un po' brilli c'era sempre qualcuno che la intonava... e tutti in un coro sguaiato e stonato, abbracciati e felici, a squarciagola.... fino a quando c'era fiato nei polmoni.....
Avevamo anche imparato a memoria il monologo che reinterpretavamo a turno insistendo sulle battute più divertenti..... dice, scusi... Geometra, c'ha un cerino? che se disturbo me ne vado! 


La ripropongo qui nella versione integrale dal vivo, 
purtroppo la registrazione non è delle migliori, ma è l'unica che ho trovato su youtube. 
C'è solo l'audio e quindi, per chi non ha mai visto uno spettacolo di Gipo, faccio una precisazione: verso la fine del monologo il nostro ubriaco incontra una signora che lo invita ad andare (andiamo, ma andiamo in dove?), e lui la chiama "tridentina", mancando la mimica non si capisce molto la battuta seguente, quando Gipo dice "Un... dui... tre" indica i denti, quindi "tridentina" perchè ha solo tre denti.

Buon Divertimento.

1 commento:

  1. Questo post ha scatenato i miei ricordi d'infanzia.
    Nella casa che la mia famiglia aveva a Cavagnolo, durante le lunghe e calde estati, dopo i pranzi consumati sotto il glicine del giardino (la topia), capivamo che mio zio sentiva gli effetti del chicchetto quando spalancava una delle finestre del salone e vi metteva le casse del giradischi affinché diffondessero il verbo farassiniano nell'aria della collina. Il mio cervello di bambina ha registrato i più grandi successi di Gipo, quelli che ora recito assieme a mio padre e a mio suocero dopo le cene in famiglia...
    Grazie inossidabile Mefi!

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