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Sono ancora vivo.... e questo mi basta.

domenica 21 aprile 2013

Due di Notte

Alla fine degli anni settanta "Le Due di Notte" erano la principale attrazione delle feste di paese della zona che si estende tra Chivasso, Casale, Santhià e Asti


Avevano un loro seguito di fedelissimi che li seguiva in molte delle loro esibizioni e tra questi c'ero pure io e non solo perchè ci suonava mio cugino. 
Erano la "Cover Band" (oggi si definirebbero così) che proponeva il miglior repertorio e sfoggiava una tecnica individuale superiore alla media degli altri gruppi da balera dell' epoca.
Walter Perdomo era il cantante dalla voce roca e possente (per intenderci alla Eric Burdon), Walter Magnone era il chitarrista e nelle serate in cui era più in vena ed il pubblico lo sosteneva si esibiva in lunghi assoli (e suonava anche coi denti....) con grande tecnica e personalità, mio cugino Mario Arietti (detto Maio Maio) era forse il miglior bassista sulla piazza dal tocco preciso, incisivo ma allo stesso tempo raffinato e non si limitava a tenere il tempo ma impreziosiva la sua ritmica con linee melodiche originali ed accattivanti, alla batteria Giorgio De Giorgi, una vera e propria macchina, mai un errore, un incertezza o anche solo la più lieve sbavatura, i tastieristi erano due, Piero Salussolia e Alis, entrambi dotati di ottima tecnica e buoni arrangiatori e rifinitori del suono, Piero era anche un ottimo solista.

Livorno Ferraris - Dancing "Kursall" - 1977/78 circa

Mio cugino Maio Maio al Basso e Walter al microfono
Il barbuto sorridente che fa capolino tra i due tastieristi, Alis e Piero, sono io
Bel primo piano di mio cugino, il miglior bassista da Saluggia a Borgo Reggio.....
Ed eccomi in posa da "diva" seduto sul palco ai piedi del gruppo



Alcuni pezzi proposti dal gruppo

Blue Collar Man - Styx
A Man I'll Never Be, Foreplay/Long Time, More Than A Feeling - Boston
Well All Right, Samba Pa Ti - Santana
Many Too Many - Genesis
Espagnolada - New Trolls
Time, Shine on You Crazy Diamond, Money - Pink Floyd
Ouverture - Rockets
Night Fever - Bee Gees
Jet Airliner - Steve Miller Band
Sweet Home Alabama - Lynyrd Skynyrd
Locomotive Breath - Jethro Tull
Long Train Running - Doobie Brothers
Main Street - Bob Seger
Tanta Voglia di Lei, Pensiero - Pooh



A pensarci bene "Le Due di Notte" non è che sia un gran bel nome per un gruppo musicale, voleva richiamare l' abitudine a "fare tardi" la notte ma poteva anche far pensare a due signorine di facili costumi che si aggirano per strada la notte.

sabato 20 aprile 2013

Capodanno in montagna

Capodanno del 1981 (o forse 82?) mi pare fossimo a Tilly in Val d' Ayas (Aosta)






Dopo la cena, numerosi brindisi, altrettanti numerosi grappini e l' immancabile grolla dell' amicizia, ci recammo a Brusson dove c'è una pista di pattinaggio su ghiaccio e li per la prima volta ho messo ai piedi un paio di pattini.


Nonostante la mia totale incapacità di andare sui pattini l' alto tasso di alcol presente nel mio sangue mi venne in aiuto, la pista era piuttosto affollata e per una mezz'ora tutti gli occhi erano puntati su di me che sgambettavo e facevo incredibili piroette per restare in piedi, mi dimenavo forsennatamente facendo cose incredibili, qualcuno chiese persino ai miei amici se ero un provetto pattinatore che "faceva lo scemo" per dare spettacolo, la risposta fu: "No, è solo ubriaco!"
Comunque dopo un paio di dolorose cadute riuscii a domare la bestia e andavo veloce come il vento, sembrava che fossi nato con i pattini ai piedi.
Mi sono divertito come un matto e mi son detto che pattinare sarebbe diventato il mio sport, qualche tempo dopo andai a Torino al Palaghiaccio ma non ero ubriaco e pattinare mi sembrò una tremenda rottura, e poi non ne ero proprio capace!

Qui siamo al ristorante, credo la sera dopo capodanno.

giovedì 11 aprile 2013

Parigi

PARIGI - Dal 28 Settembre al 2 Ottobre 2002

Parigi è una città, ci sono un enorme moltitudine di case e palazzi uno attaccato all' altro, moltissime strade, vie, viali, viottoli, parecchie piazze, un fiume, chiese e cattedrali, automobili, motorini, biciclette e pedoni, la metropolitana, negozi, bar, ristoranti, musei etc etc..... proprio come in tutte le grandi città.
L' unica cosa che non c'è in nessun altra città è 
la TOUR EIFEL
Un enorme impalcatura di ferro che non serve a un cazzo ma che fa la sua bella figura!

Fare una foto sotto la Tour Eifell è il primo motivo per cui sono andato a Parigi
Fare una foto a mia moglie sotto la Tour Eifell è il secondo motivo per cui sono andato a Parigi

Ci siamo andati in treno, fatta eccezione per una trasferta a Milano era da almeno 30 anni che non salivo su di un treno, l' ultima volta c'erano ancora le locomotive a vapore. Abbiamo preso le cuccette e devo dire che dormire nelle cuccette di un treno è una delle cose più scomode che ti possa capitare.
Arrivati a Parigi abbiamo preso un taxi e raggiunto l' albergo dove ci aspettavano le 4 deliziose fanciulle che si vedono nella foto qui sotto: la Claudia (quella rossa) la Barbara e la Giada (le bionde) e quella con gli occhiali di cui non ricordo il nome.

Davanti al Moulin Rouge 
A spasso a Montmartre, Claudia aveva già fatto la spesa....
La Basilica del Sacro Cuore
Giada e Barbara, due fans di "Amelie", hanno voluto a tutti i costi la foto davanti al Bar Tabaccheria dove è stato girato il film
Al Museo D'Orsay
Abbracciato alla mia cara mogliettina Loredana in piazza "non ricordo dove"
Potevamo almeno scegliere uno sfondo senza ponteggi.....
Nella Reggia di Versailles che per i miei gusti è un tantino troppo grande e dopo un po' diventa 'na rottura di marroni.

A cena al ristorante
Museo D'Orsay
Henri Fantin-Latour "Omaggio a Delacroix"
Da sinistra a destra - in alto: Louis Cordier, Alphonse Legros, James Whistler, il ritratto di Eugene Delacroix, Edouard Manet, Felix Braquemond, Albert de Balleroy.
In Basso: Louis Edmond Duranty, Henri Fantin-Latour, THE MEFI, Jules Champfleury,  Charles Baudelaire.


Museo D'Orsay
James Whistler "Arrangement in grey and black N. 1"
Meglio conosciuto come "Whistler's Mother"

La mamma è sempre la mamma





La pasticceria Dallayau dove facevamo colazione tutte le mattine e dove ho scoperto che in Francia l' acqua minerale (e non solo la Perrier) costa quanto la birra.
La cosa più interessante che ho trovato a Parigi è stato il negozio della Taschen



martedì 9 aprile 2013

Da piccolo fumavo i grissini

DA PICCOLO FUMAVO I GRISSINI

Mio padre era un grande fumatore, uno da due pacchetti al giorno, aveva sempre la sigaretta tra le dita ma le fumate più soddisfacenti mi sembrava fossero quelle che consumava alla fine di ogni pasto, allora io prendevo un pezzo di grissino e lo rompevo più o meno della lunghezza di una sigaretta, lo tenevo tra l' indice e il medio e lo portavo alla bocca facendo finta di fumare, tiravo lunghe boccate e poi soffiavo imitando mio padre, ne imitavo anche la postura e i movimenti e battevo sul grissino nel gesto di far cadere la cenere, vedendo che la sigaretta si consumava anch' io accorciavo il mio grissino rosicchiandolo a poco a poco..... e non vedevo l' ora di crescere per poter fumare.


Mio padre fumava le "AMADIS", sigarette francesi senza filtro molto forti e dal diametro leggermente più largo delle sigarette normali, le fumava fino all' ultimo, fino a bruciarsi le dita, non ha mai smesso e non ha mai ridotto i suoi due pacchetti al giorno, negli ultimi anni di vita però in qualche modo ridimensionò un po' la cosa.... passò a quelle col filtro.
Mio padre morì a 79 anni ma ad ucciderlo non furono le sigarette.

Io sono cresciuto in un bar dove alla sera gli uomini del paese si ritrovavano per giocare a carte.... e fumavano tutti, quelli che fumavano più "leggero" succhiavano la loro dose di nicotina dalle "Nazionali Esportazione con Filtro" ma la maggior parte andava sul pesante: Alfa, Sax, Nazionali fino ad arrivare al Trinciato Forte. Marlboro e Muratti nessuno sapeva cosa fossero. Già verso le 10 di sera c'era una nuvola di fumo così densa da sembrare un banco di nebbia.
Io ho iniziato a fumare di nascosto quando avevo 10 o 11 anni e la cosa mi riusciva facilmente perchè nel bar vendevamo anche le sigarette per cui farne sparire un pacchetto ogni tanto era una cosa piuttosto semplice, il complice di questi furti e delle prime fumate clandestine era mio cugino Mario, all' inizio non fummo molto furbi perchè, dopo aver fumato un paio di sigarette, andavamo a nascondere il pacchetto nella scarpata della ferrovia dietro casa nostra, c' erano delle piante di gaggia e nelle radici si formavano come delle piccole tane dove infilavamo il nostro pacchetto, il problema era che il giorno dopo le sigarette o erano umide o piene di formiche.
Abbiamo provato tutti i tipi di sigarette che erano a disposizione nel bar, c' erano strane marche che da li a poco sarebbero sparite come le "Africa" e le "Giubek" ma le nostre preferite erano le "N Lunga" perchè avevano il filtro ed erano più lunghe delle altre.
In quel periodo non è che si fumasse poi molto, era una trasgressione praticata una o due volte la settimana, a volte anche meno.
A fumare veramente ho iniziato a 15 anni quando frequentavo il primo anno di geometra al Guarino Guarini di Torino, prendevo il treno tutte le mattine e tornavo verso le due del pomeriggio, compravo le sigarette dal contrabbandiere che tutte le mattine stava davanti alla scuola e dovevo finire il pacchetto prima di arrivare a casa. Un paio di anni dopo ufficializzai la cosa con i miei e dopo i pasti potevo anch'io tirare fuori le mie sigarette al posto del grissino.

Sigarette senza filtro, le fumai un paio di volte... poi sparirono.
Giubek non riuscivamo a leggerlo per noi erano "Quelle con la sfinge"
Le mitiche Nazionali (dette Naciu) erano ottime sigarette che ogni tanto alternavo alle Marlboro
Le Alfa erano le più economiche
Anche le Esportazioni senza filtro erano molto buone ed ogni tanto le fumavo.