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martedì 9 aprile 2013

Da piccolo fumavo i grissini

DA PICCOLO FUMAVO I GRISSINI

Mio padre era un grande fumatore, uno da due pacchetti al giorno, aveva sempre la sigaretta tra le dita ma le fumate più soddisfacenti mi sembrava fossero quelle che consumava alla fine di ogni pasto, allora io prendevo un pezzo di grissino e lo rompevo più o meno della lunghezza di una sigaretta, lo tenevo tra l' indice e il medio e lo portavo alla bocca facendo finta di fumare, tiravo lunghe boccate e poi soffiavo imitando mio padre, ne imitavo anche la postura e i movimenti e battevo sul grissino nel gesto di far cadere la cenere, vedendo che la sigaretta si consumava anch' io accorciavo il mio grissino rosicchiandolo a poco a poco..... e non vedevo l' ora di crescere per poter fumare.


Mio padre fumava le "AMADIS", sigarette francesi senza filtro molto forti e dal diametro leggermente più largo delle sigarette normali, le fumava fino all' ultimo, fino a bruciarsi le dita, non ha mai smesso e non ha mai ridotto i suoi due pacchetti al giorno, negli ultimi anni di vita però in qualche modo ridimensionò un po' la cosa.... passò a quelle col filtro.
Mio padre morì a 79 anni ma ad ucciderlo non furono le sigarette.

Io sono cresciuto in un bar dove alla sera gli uomini del paese si ritrovavano per giocare a carte.... e fumavano tutti, quelli che fumavano più "leggero" succhiavano la loro dose di nicotina dalle "Nazionali Esportazione con Filtro" ma la maggior parte andava sul pesante: Alfa, Sax, Nazionali fino ad arrivare al Trinciato Forte. Marlboro e Muratti nessuno sapeva cosa fossero. Già verso le 10 di sera c'era una nuvola di fumo così densa da sembrare un banco di nebbia.
Io ho iniziato a fumare di nascosto quando avevo 10 o 11 anni e la cosa mi riusciva facilmente perchè nel bar vendevamo anche le sigarette per cui farne sparire un pacchetto ogni tanto era una cosa piuttosto semplice, il complice di questi furti e delle prime fumate clandestine era mio cugino Mario, all' inizio non fummo molto furbi perchè, dopo aver fumato un paio di sigarette, andavamo a nascondere il pacchetto nella scarpata della ferrovia dietro casa nostra, c' erano delle piante di gaggia e nelle radici si formavano come delle piccole tane dove infilavamo il nostro pacchetto, il problema era che il giorno dopo le sigarette o erano umide o piene di formiche.
Abbiamo provato tutti i tipi di sigarette che erano a disposizione nel bar, c' erano strane marche che da li a poco sarebbero sparite come le "Africa" e le "Giubek" ma le nostre preferite erano le "N Lunga" perchè avevano il filtro ed erano più lunghe delle altre.
In quel periodo non è che si fumasse poi molto, era una trasgressione praticata una o due volte la settimana, a volte anche meno.
A fumare veramente ho iniziato a 15 anni quando frequentavo il primo anno di geometra al Guarino Guarini di Torino, prendevo il treno tutte le mattine e tornavo verso le due del pomeriggio, compravo le sigarette dal contrabbandiere che tutte le mattine stava davanti alla scuola e dovevo finire il pacchetto prima di arrivare a casa. Un paio di anni dopo ufficializzai la cosa con i miei e dopo i pasti potevo anch'io tirare fuori le mie sigarette al posto del grissino.

Sigarette senza filtro, le fumai un paio di volte... poi sparirono.
Giubek non riuscivamo a leggerlo per noi erano "Quelle con la sfinge"
Le mitiche Nazionali (dette Naciu) erano ottime sigarette che ogni tanto alternavo alle Marlboro
Le Alfa erano le più economiche
Anche le Esportazioni senza filtro erano molto buone ed ogni tanto le fumavo.

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